La Sala del Corporale
Dietro l’abside della chiesa dei SS. Vitale ed Agricola, parte integrante della Basilica di S. Stefano, sorge un fabbricato legato intimamente al suggestivo ed irripetibile complesso dei sacri edifici. La casa in via Santa n. 1 ed un’area scoperta detta “Cortiletto di Pilato” sono di Sala delle riunioni del Corporale proprietà dell’Antichissima e Nobilissima Compagnia Militare dei Lombardi, con esclusione della parte del piano terreno adibita a chiesa della Madonna di Loreto.
Un altro ingresso si trova nel “Cortile di Pilato” della Basilica ed è quello che viene utilizzato dalla Compagnia per la sua adunanza annuale dopo la messa celebrata in S. Stefano. La Compagnia dei Lombardi sorse nel tardo secolo XII ed i primi aggregati, originari della Lombardia e della Marca Trevigiana, cominciarono a riunirsi nell’antica chiesa stefaniana dei SS. Pietro e Paolo, ora detta dei SS. Vitale ed Agricola, per le prime assemblee e per gli uffici religiosi. Il primo documento che indica l’esistenza della casa presso la Basilica di S. Stefano come luogo di convegno della Compagnia è lo statuto del 1256. In quel tempo la dimora della Società era costituita da un edificio sito dove è l’attuale chiesa della Madonna di Loreto. In essa si tenevano le riunioni del Corporale (le assemblee) per le deliberazioni, per le elezioni del massaro e dei ministrali, per la distribuzione delle focacce e delle candele e vi si custodivano anche le armi, le bandiere, i trofei e lo stendardo.
La sala delle riunioni del corporale, residenza ufficiale della società, presenta alle pareti alcune decorazioni a stucco del settecento che incorniciano una epigrafe a ricordo di papa Benedetto XIV, lo stemma della Compagnia con armi, bandiere e le chiavi della città di Imola. Inoltre si trova un quadro di Tommaso Garelli del 1466 rappresentante una Madonna in trono con bambino tra S. Nicolò, S. Pietro, S. Michele Arcangelo e S. Petronio. Vi sono poi nove tavole raffiguranti quattro santi di Simone dei Crocifissi, quattro di Giovanni da Modena e un S. Girolamo di scuola romagnola pervenute alla Compagnia tra il 1718 e il 1723 e una raccolta di stemmi dipinti su scudi di legno delle famiglie sia estinte che fiorenti appartenenti al sodalizio.
L’ambiente ancora riscaldato dal fuoco dell’antico camino è fornito di armadi, panche, sedie e dal bancone degli ufficiali sul quale il giorno delle adunanze vengono collocati alcuni antichi oggetti. Questi sono una cassetta contenente le borse per le estrazioni degli ufficiali, due ciotole colme di fave bianche e nere, due urne per le votazioni, due candelabri, le cinque matricole miniate del 1334, 1524, 1554, 1723 e l’attuale a testimonianza della ininterrotta continuità.
estratto dal libro “La Compagnia dei Lombardi – Contributi per una storia di otto secoli” A.A.V.V. (1992)
La collezione della Compagnia
Nei secoli la Compagnia dei Lombardi ha acquisito importanti opere d'arte che rappresentano una testimonianza dell'importanza e della presenza di questa istituzione a Bologna.
Madonna con Bambino
tra San Nicolò, San Pietro,
San Michele Arcangelo e San Petronio.
Tommaso Garelli, 1446
San Giacomo Maggiore
(Giovanni da Modena)
San Michele Arcangelo
(Simone dei Crocifissi)
San Pietro
(Giovanni da Modena)
Santa Caterina d’Alessandria
(Simone dei Crocifissi)
Santo Francescano
(Giovanni da Modena)
S. Giovanni Battista
(Simone dei Crocifissi)
San Nicola da Tolentino ?
(Giovanni da Modena)
Santa Maria Maddalena
(Simone dei Croficissi)
San Giacomo Maggiore
(Giovanni da Modena)
San Michele Arcangelo
(Simone dei Crocifissi)
San Pietro
(Giovanni da Modena)
Santa Caterina d’Alessandria
(Simone dei Crocifissi)
Santo Francescano
(Giovanni da Modena)
S. Giovanni Battista
(Simone dei Crocifissi)
San Nicola da Tolentino ?
(Giovanni da Modena)
Santa Maria Maddalena
(Simone dei Croficissi)